Sagrantino
Il vitigno autoctono dell'Umbria dalla preziosa bacca nera, il Re qui a Montefalco, le cui origini sono avvolte nel mistero
Anima e simbolo di Montefalco
La storia del Sagrantino
Il Montefalco Sagrantino incarna l’essenza del terroir come pochi altri vini. Questo pregiato vino è vincolato alla Denominazione di Origine Controllata e Garantita (DOCG), un sigillo di qualità che garantisce la produzione esclusiva nelle colline di Montefalco e parzialmente nei comuni limitrofi di Bevagna, Castel Ritaldi, Giano dell’Umbria e Gualdo Cattaneo.
Il Sagrantino affonda le sue radici in questa terra da secoli, con una storia, sebbene avvolta ancora nel mistero, che si intreccia a quella dei frati francescani, che lo coltivavano per i riti sacri.
Un documento del 1549 rappresenta una pietra miliare nella storia del Sagrantino, poiché menziona in modo esplicito un ordine di mosto di Sagrantino da parte di un mercante ebreo di Trevi.
Nel 1915, Franzi ricollega il Sagrantino alle sue origini più antiche, confermando la sua coltivazione prima nei giardini dei conventi francescani, seguita dalla sua diffusione anche in tutti i territori circostanti.
La storia del Sagrantino è inizialmente legata alla produzione di vini dolci, ma è la versione secca, più moderna, a consacrarlo tra i grandi rossi italiani e renderlo riconoscibile in tutto il mondo.
Con l’ottenimento della DOC nel 1979 e della DOCG nel 1992, il Sagrantino ha intrapreso un percorso di affermazione, delineando una storia in continua evoluzione, ma sempre più definita e consapevole, che esprime diverse sfumature all’interno di un carattere mediterraneo
Il Sagrantino affonda le sue radici in questa terra da secoli, con una storia, sebbene avvolta ancora nel mistero, che si intreccia a quella dei frati francescani, che lo coltivavano per i riti sacri.
Un documento del 1549 rappresenta una pietra miliare nella storia del Sagrantino, poiché menziona in modo esplicito un ordine di mosto di Sagrantino da parte di un mercante ebreo di Trevi.
Nel 1915, Franzi ricollega il Sagrantino alle sue origini più antiche, confermando la sua coltivazione prima nei giardini dei conventi francescani, seguita dalla sua diffusione anche in tutti i territori circostanti.
La storia del Sagrantino è inizialmente legata alla produzione di vini dolci, ma è la versione secca, più moderna, a consacrarlo tra i grandi rossi italiani e renderlo riconoscibile in tutto il mondo.
Con l’ottenimento della DOC nel 1979 e della DOCG nel 1992, il Sagrantino ha intrapreso un percorso di affermazione, delineando una storia in continua evoluzione, ma sempre più definita e consapevole, che esprime diverse sfumature all’interno di un carattere mediterraneo